venerdì 21 settembre 2007

Arriva TomTom 7 e 2 nuovi Navigator


TomTom ha pensato bene di usare l’esibizione di Cannes per presentare due nuovi modelli di tomtom GO Navigator, che saranno venduti il prossimo mese con la versione 7 Dell’applicazione Istallata! Finalmente la nuova versione dell’applicazione sta per vedere la luce. Dapprima sui TomTom Go e poi mano mano espansa fino ad arrivare ai cellulari. (tanto attesa soprattutto per i possessori di N95). Il nuovo software avrà nuove funzionalità e saranno espanse tutte le vecchie funzioni. Il cambiamento piu importante sarà il TomTom MapShare. Con questa innovativa tecnologia, gli utenti potranno operare i relativi aggiusti e modifiche delle mappe. Cambiare nome alle strade e tante altre cose, per poi condividerle anche con altri.

martedì 18 settembre 2007

Così navigheremo in WiMax

servizi WiMax italiani arriveranno l'anno prossimo: ormai è evidente da quanto detto dal Ministero delle Comunicazioni.
Recenti notizie, emerse sia dal Ministero sia dall'Autorità Garante delle comunicazioni (entrambi si occupano di modellare il WiMax italiano), ci permettono però già di capire come saranno i servizi e dove saranno sviluppati.
Un buon punto di riferimento, inoltre, è anche il modo in cui il WiMax è oggi usato nel resto d'Europa. Insomma, con un po' di approssimazione possiamo lustrare la sfera di cristallo e vedere nel futuro di questa promessa di banda larga wireless.
Per prima cosa, i tempi: il bando che assegnerà le licenze WiMax arriverà "entro l'estate", il che è già un rinvio: in precedenza il Ministero aveva detto che sarebbe partito "entro fine giugno". Subito dopo il bando ci sarà l'assegnazione, poi gli operatori potranno lanciare i servizi.
Quanto poi? «Secondo l'esperienza europea- risponde Michele Morganti, responsabile innovazione tecnologica presso Nokia Siemens Network- ci vogliono circa 6-12 mesi per il lancio di servizi che coprano almeno una provincia. Per una regione, 12-18 mesi».
Se ne riparla senz'altro nel 2008; probabilmente, nella seconda metà.
Quanta banda ci sarà? Abbastanza, a quanto pare: sono stati liberati 150 MHz, nella banda 3,4-3,6 GHz. Il Ministero della Difesa, infatti, ha messo a disposizione del Ministero delle Comunicazioni tre quarti dello spettro disponibile in quel range di frequenza. Un quarto resterà alla Difesa per i suoi usi.
Solo all'inizio, per un breve periodo, e solo in poche località, ci saranno interferenze su quei 150 MHz liberati per il WiMax.
La Difesa, infatti, si sta attardando a ritarare i propri radar.
Quei 150 MHz dovranno essere poi suddivisi in licenze.
Già si sa che il bando ne ammetterà tre, di cui una riservata a operatori "nuovi entranti" (definizione ancora da specificare), su scala regionale. Le altre due licenze saranno invece su scala macroregionale, il che le renderà appetibili a operatori più grandi.
Ogni licenza avrà 42 o 50 MHz. La cosa più probabile, tuttavia, è che il Miinstero deciderà perché in Italia si adotti il sistema di modulazione Fdd (Frequency division duplex), così quella banda sarà in realtà 21 + 21 o 25 + 25 MHz. Le frequenze saranno divise, cioè, tra download e upload.
Il che porterebbe a una banda di circa 42-50 Mbps in download e altrettanto per l'upload.
È un tutto che l'operatore dovrà dividere tra gli utenti in zona.
Dove sarà il WiMax?
Il Ministero sta decidendo in queste settimane in quali macroregioni dividere l'Italia, per le licenze.
Ipotizziamo che una macroregione sia individuata nel Lazio e nella Campania, messe insieme; ci potranno essere lì due operatori WiMax, con altrettante licenze.
Un "nuovo entrante" potrebbe però comprare la licenza in Lazio. Così, in alcune regioni ci potrebbero essere fino a tre operatori.
La copertura dei servizi, però, sarà probabilmente estesa a parte soltanto della regione, a seconda degli interessi e dei calcoli commerciali degli operatori.
A tal proposito, però, l'Autorità Garante delle Comunicazioni ha già posto un paletto: l'operatore assegnatario della licenza dovrà raggiungere entro 30 mesi una copertura sufficiente, in base ad alcuni criteri che favoriscono le zone adesso in digital divide.
È un aspetto complicato dal fatto che l'Autorità definisce le zone in digital divide come quelle dove manca l'Umts (l'Adsl non è presa in considerazione).
Comunque, è possibile immaginare che il WiMax sarà soprattutto là dove mancano mezzi alternativi per la banda larga (satellite a parte).
Del resto, è così che è utilizzato nel resto d'Europa.
Come saranno i servizi?
Facciamo una carrellata di quanto si vede nel resto d'Europa.
Ad oggi sono state assegnate 238 licenze WiMax, di cui 20 in Francia, 9 in Germania, 4 in Spagna, 3 nel Regno Unito, 10 in Irlanda, 45 in Finlandia.
Molto attivo l'Est Europa- perché lì la banda larga su rete fissa è carente: 25 licenze in Polonia, 16 in Romania, 36 in Russia.
C'è anche Malta, con 3 licenze. I servizi sono partiti nei principali Paesi e si rivolgono soprattutto ad aziende in zone di digital divide.
La banda per singola azienda può essere anche molto alta, in ogni caso simmetrica; per l'utenza residenziale, invece, la velocità di accesso è di solito di 1-2 Mbps (simmetrici), a canoni simili a quelli delle Adsl.
Per esempio, in Germania con 30 euro al mese si ha un WiMax a 2 Mbps simmetrico e chiamate VoIP flat (nazionali su rete fissa illimitate).
Come si accederà al WiMax?
Al solito, l'utente installa un'antenna sul balcone oppure sul vetro (a ventosa) e riceve così il segnale da una base station dov'è presente un'antenna WiMax.
Dall'antenna esterna il segnale va poi portato a un modem WiMax, tramite cavo Ethernet o WiFi.
In alternativa, l'operatore può mettere un access point WiFi collegato all'antenna WiMax della base station e quindi l'utente si collega con una normale scheda WiFi.
Il WiMax può essere usato dall'operatore anche per backhauling, cioè per trasportare dati e fare ponti radio laddove ci sono buchi della fibra ottica.
L'Autorità italiana ha vietato però quest'uso del WiMax (interno alla rete), per spingere gli operatori a dare servizi al pubblico.
Perché acquistare servizi WiMax? Nelle zone di digital divide, il WiMax potrebbe essere una manna dal cielo. Certo, in alcune località già ci sono servizi Hiperlan2/WiFi, che però finora sono stati sviluppati solo da operatori minori. Il WiMax potrebbe spingere nell'arena anche gli operatori maggiori e quindi migliorare la copertura dei servizi wireless nel digital divide. Rispetto a Hiperlan2/WiFi, inoltre, il WiMax è considerato più affidabile.
Per due motivi: funziona su una frequenza licenziata (senza rischi di interferenze, quindi, che disturbino la connessione) e segue uno standard con una migliore efficienza spettrale (a parità di frequenze utilizzate, la banda ottenuta è maggiore). Il WiMax, però, all'estero è venduto anche in zone dov'è presente l'Adsl.
Perché l'utente dovrebbe preferirlo all'Adsl? Per esempio, se è ghiotto di banda simmetrica. Oppure, se ha un doppino scadente oppure è in una zona dove l'Adsl è già satura e quindi non funziona bene.
Ancora: il WiMax può diventare il modo prescelto per abbandonare Telecom Italia nelle zone non raggiunte dall'unbundling. Con l'aumento dei costi delle Adsl nude, le scelte si restringono per chi non può affidare voce e dati a un operatore alternativo in unbundling.
Il WiMax può essere la soluzione

Nokia, SE e Samsung orientati verso la Memory Card Universale

Nokia, insieme a Sony Ericsson e Samsung, sta lavorando per adottare uno standard comune per le flash memory su telefonini, fotocamere digitali ed altri device. La tecnologia UFS (Universal Flash Storage) utilizzata permetterà la fruizione di contenuti multimediali in maniera molto più rapida rispetto ad oggi, con il notevole vantaggio di non dover più utilizzare adattatori o acquistare memory card differenti in base al device acquistato. Le altre compagnie coinvolte nel progetto sono Micron Technology Inc., Spansion LLC, STMicroelectronics NV e Texas Instruments Inc.